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Spunti sui caratteri dei totalitarismi


I totalitarismi novecenteschi (fascismo, nazismo e, seppure connotato da aspetti diversi, comunismo) si differenziano profondamente dalle dittature del secolo precedente per alcuni aspetti.

1 – Dal punto di vista ideologico, fascismo e nazismo si opponevano sia al socialismo sial al parlamentarismo delle democrazie liberali in quanto sostenitore dell’economia capitalista. In queste formulazioni (espresse ad esempio nel programma mussoliniano di San Sepolcro) si ipotizza uno Stato forte capace di superare le divisioni in classi in nome della potenza nazionale.

2 – Il capo (il Fuhrer, il Duce, ma anche il Caudillo, ovvero Francisco Franco, dittatore spagnolo) impersona e incarna in sè il popolo: ha quindi un potere carismaticoe con lui le masse hanno un rapporto diretto e continuo.

3 – Tutti e tre i regimi non si limitavano a cancellare e reprimere col sangue le tradizionali libertà di stampa e di espressione del pensiero, ma impiegavano gli strumenti della propaganda per creare attorno a sè consenso popolare. Ciò avveniva attraverso la capillare subordinazione della cultura e dell’istruzione (la struttura della scuola italiana è, più o meno, ancora quella della riforma fascista del filosofo Giovanni Gentile); attraverso il controllo dei mezzi di comunicazione di massa (stampa ma anche cinema, radio e manifesti propagandistici); attraverso manifestazioni che sottolineassero il legame fra popolo e dittatore. Un uso particolarmente efficace fu quello dello sport: le vittorie degli atleti erano manifestazione della forza della nazione.

4 – Il consenso era ottenuto non solo attraverso la coercizione e la persuasione, ma anche attraverso organizzazioni assistenziali e ricreative.


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